SERENA BRANCALE PORTA IL SUO ANEMA E CORE TOUR NEL MAGICO PARCO ARCHEOLOGICO DI VELIA

Nel suggestivo scenario del Parco Archeologico di Velia, il 26 luglio Serena Brancale porterà una delle tappe più attese del suo Anema e Core Tour. L’artista pugliese, arriva a Velia reduce dal successo di Serenata, duetto con Alessandra Amoroso, e da prestigiosi palcoscenici internazionali.
«Non conosco Velia, non ci sono mai stata — racconta Serena —, me ne parlano tutti e non vedo l’ora di scoprirla». Un luogo storico che diventerà teatro di un progetto musicale che abbraccia dialetti, groove, jazz e soul, e che rappresenta «quella che sono io oggi, proiettata verso la sperimentazione, che è frutto di un lavoro di squadra, di amicizie importanti, collaborazioni e di una voglia continua di condividere la mia musica», racconta.
Il tour è anche un viaggio nei testi ironici e profondi di hit come Baccalà, La Zia e Stu Cafè. Serena ricorda: «Il dialetto è sempre stato quel colore sulla tavolozza che uso per raccontare storie. ‘Baccalà’ è l’esperimento migliore, anche se uscito in un momento non ideale, durante il Festival di Sanremo dello scorso anno. Ma sono sempre stata coraggiosa nel mettermi in gioco, divertirmi con la musica e provare nuove soluzioni».
Tra le collaborazioni più significative c’è quella con Alessandra Amoroso, con cui ha firmato il successo Serenata. «Siamo due pugliesi autoironiche che si prendono in giro, ma molto serie sul lavoro — confida —. Mi sento fortunata di cantare con lei in un momento così speciale della sua vita». Poi il suo rapporto con il pubblico: 1Per me è fondamentale, perché io di base ho sempre voluto fare musica per condividere: appena scrivo un brano, ho bisogno subito di farlo sentire. Quello che sto cantando è per loro, non è qualcosa che mi tengo dentro. Adoro che tutto quello che faccio diventi degli altri».
Infine, Serena svela un brano a lei caro, Grano e vento, scritto giovanissima e ispirato alla sua esperienza di vita in campagna a Trani. «C’è un’immagine molto bella, un pensiero legato a me madre, è super acerbo, però bello. Mi piace, ed è uno di quei brani che ascolto volentieri. Ogni volta sorrido».