PADRE ENZO FORTUNATO “SALERNITANO D’ADOZIONE”: CONSEGNATO ATTESTATO AL DUOMO DI SALERNO

Momento di emozione e orgoglio ieri mattina nel suggestivo scenario del Duomo di Salerno, dove il presidente dell’Associazione Salernitani DOC, Massimo Staglioli, insieme ad alcuni membri del direttivo, ha omaggiato Padre Enzo Fortunato con la pergamena di “Salernitano d’adozione”.
Il riconoscimento, conferito con grande affetto, giunge dopo quasi tre anni dalla sua proclamazione e rappresenta un tributo alla figura del noto francescano, attualmente presidente del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini. Nato a Northampton, nel Regno Unito, il 24 novembre 1966 da una famiglia originaria di Scala e Ravello, Padre Enzo rappresenta a pieno titolo un’eccellenza legata alla nostra terra, non solo per le radici familiari ma anche per il profondo legame spirituale e culturale con il territorio salernitano.
Giornalista, scrittore e volto noto della comunicazione religiosa, Padre Enzo è impegnato in questi giorni a Salerno per le riprese delle puntate estive della serie di documentari “In Cammino”, in onda su Rai Tre. Proprio all’ingresso del Duomo, immerso nella scoperta dei tesori d’arte e fede della città, ha ricevuto il riconoscimento che lo accoglie ufficialmente nella comunità salernitana.
Visibilmente emozionato, Padre Enzo ha ringraziato il presidente Staglioli e l’Associazione Salernitani DOC, rinnovando i suoi sentimenti di affetto e appartenenza: “Questo gesto – ha dichiarato – rafforza ancora di più il mio legame con un territorio che sento profondamente mio, per storia, spiritualità e cuore”.
A suggellare il momento, la tradizionale foto con la sciarpa granata dell’associazione, simbolo di orgoglio e identità locale. “Un momento di stima e riconoscenza che unisce spiritualità e appartenenza al territorio – ha sottolineato il presidente Staglioli – e che testimonia il valore umano e simbolico di una figura come Padre Enzo Fortunato, capace di coniugare la fede con la comunicazione contemporanea”.
Un incontro semplice ma ricco di significato, che ha unito fede, cultura e identità salernitana in uno degli scrigni più preziosi della città.