In quali casi si può usufruire della detrazione fiscale pagando in contanti

In periodo di dichiarazione dei redditi, è bene informarsi su come funzionano le cose. In particolare, ciò che maggiormente dovrebbe interessarci è come portare in detrazione le spese.

Solo in tal modo, infatti, otterremo quegli sconti fiscali che ci consentono di abbattere le tasse che dobbiamo allo Stato. Ricordiamo al riguardo che, a partire da aprile 2020, per ottenere la detrazione fiscale è obbligatorio pagare con modalità elettroniche. Quindi, per contrastare l’evasione fiscale, lo Stato impone al contribuente che voglia beneficiare dello sconto, la tracciabilità dei pagamenti. Solo in tal modo, potrà sottrarre dall’IRPEF una parte delle spese sostenute attraverso la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, ci sono ancora delle spese sottratte a questo obbligo di tracciabilità. Sicché, in questa sede, vedremo in quali casi si può pagare in contanti, usufruendo ugualmente della detrazione fiscale.

IN QUALI CASI SI PUÒ PAGARE IN CONTANTI USUFRUENDO UGUALMENTE DELLA DETRAZIONE FISCALE

Si ha diritto alla detrazione IRPEF al 19%, anche se pagate in contanti, per le seguenti spese. Esse sono:

  • Spese per l’acquisto di farmaci;
  • Le spese per l’acquisto di dispositivi medici;
  • Spese per prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche;
  • Le spese per prestazioni sanitarie rese da strutture private ma accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

PAGAMENTI NECESSARIAMENTE TACCIABILI

All’opposto, ricordiamo bene che devono essere pagate necessariamente con strumenti tacciabili, per essere scaricate, le seguenti spese:

1. tutte le spese sanitarie sostenute presso strutture private, oltre che, in particolare: a) quelle relative a persone con disabilità; b) quelle relative a familiari non a carico, affetti da patologie esenti.

Poi: 2. le spese affrontate per l’acquisto di veicoli per persone con disabilità; 3. spese sostenute per l’acquisto di cani guida; 4. spese per l’assistenza personale; 5. spese veterinarie; 6. spese per istruzione; 7. spese funebri; 8. spese per attività sportive dilettantistiche; 8. interessi relativi a mutui ipotecari per acquisto di immobili; 9. spese per intermediazione immobiliare; 10. erogazioni liberali per attività culturali e artistiche, nonché a favore di enti e fondazioni operanti nel settore musicale e dello spettacolo; 11. spese per canoni di locazione, sostenute da studenti universitari fuori sede; 12. spese relative a beni soggetti a vincolo; 13. premi assicurativi sulla vita o infortuni; 14. spese per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico.

CONCLUSIONE

Abbiamo visto che per la detrazione fiscale IRPEF, la maggior parte delle spese, oggigiorno, deve essere effettuata con strumenti tacciabili. Resta, tuttavia, un margine ridotto per le spese detraibili per cui è ancora possibile il pagamento in contanti. È importante ricordare, però, che anche per le spese effettuate con metodi tracciabili, il contribuente deve conservare la ricevuta. Quest’ultima, digitale o cartacea, va tenuta per i 5 anni successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

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