Bonus INPS senza ISEE

Bonus INPS senza Isee: l'ente previdenziale eroga degli incentivi senza dover assolvere all'obbligo di comunicare il modello Isee, in tal modo facilitando l'accesso al sussidio. Di seguito i sussidi che hai a disposizione, a cui puoi agevolmente accedere.

La delicata fase dell’emergenza economica conseguente la pandemia da Covid-19, ha dato il via alla stagione dei c.d. bonus. Tra questi incentivi vi sono anche i bonus INPS senza Isee. Con ciò generalmente si intende quella categoria di sussidi che viene erogata dall‘INPS, senza che sia necessario presentare il modello ISEE, che accerta i redditi. Tale strumento ha la funzione di semplificare il meccanismo di istanza, riducendo gli adempimenti alla mera presentazione della domanda da parte del richiedente.

Tuttavia, il sistema ha posto anche alcuni problemi, prevedendo un massiccio impiego di risorse economiche. Proprio per tale ragione, il Governo di Mario Draghi sta preventivando una riforma sostanziale di alcuni benefici.

Tra le figura più note, vi sono il Bonus bebè, asilo nido e mamme, che presumibilmente saranno confluiranno in un unico assegno, erogabile solo mediante presentazione del modello in questione.

Vediamo, allora, brevemente tutti i bonus INPS senza Isee.

BONUS BEBÈ: BONUS INPS SENZA ISEE PER AGEVOLARE LE FAMIGLIE

Il Bonsu Bebè è uno degli strumenti principali con il quale il legislatore ha voluto intervenire per agevolare le famiglie e sostenere la natalità. Soprattutto in epoca di crisi economica post pandemia, è divenuto sempre più significativo un regime di sussidi volto a favorire le famiglie, oltre che la loro formazione.

Il c.d. è stato introdotto proprio a tal fine, anche per sostituire la più farraginosa Bonus Bebèdisciplina del bonus natalità. Il predetto strumento, invero, continuerà ad essere operativo con riferimento al 2020. Quindi l’assegno di natalità operante negli anni precedenti, è ancora applicabile per gli eventi antecedenti al 2020, per le nascite, adozioni ed affidamenti preadottivi del 2020.

La somma in questione viene erogata a prescindere dal reddito, dunque dalla presentazione del modello ISEE. La stessa Legge di Bilancio 2021 ha inteso intervenire in via semplificativa, proprio prevedendo un nuovo regime di operatività.

Mediante, il legislatore ha inteso offrire, alle famiglie un incentivo anche equivalente a 2.000 euro annui, proprio per consentire un approvvigionamento costante e considerevole per far fronte alle molte spese in caso di nascita della prole.

La domanda di accesso al sussidio presuppone o una nuova nascita o anche l’adozione di un figlio. I genitori provvederanno a presentare l’istanza entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. 

In ogni caso, se la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda (con perdita delle mensilità precedenti). Se la domanda viene respinta, per poter richiedere l’assegno è necessario presentarne una nuova. 

A quanto ammonta il bonus bebè?

I genitori potranno ricevere un contributo consistente in un Bonus INPS senza ISEE per ciascuno dei figli neonati, o adottati. Con riferimento al periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021, saranno erogati sussidi in misura proporzionata alla fascia di reddito:

La disciplina attuale del Bonus Bebè prevede l’erogazione di una somma in base al criterio di accesso universale. Viene erogato per fasce di reddito:

  • L’assegno annuale di 1.920 euro (160 euro al mese) per le famiglie con ISEE minorenni non superiore a 7.000 euro annui;
  • Assegno annuale di 1.440 euro (120 euro al mese) per le famiglie con ISEE minorenni superiore alla soglia di 7.000 euro e non superiore a 40.000 euro;
  • Assegno annuale di 960 euro (80 euro al mese) per le famiglie con un ISEE minorenni superiore a 40.000 euro.

BONUS ASILO NIDO: ALTRO BONUS INPS SENZA ISEE A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA

Le figure di sussidi posti a presidio della sostenibile crescita dei nuclei familiari, sono, invero, molteplici. Il legislatore, infatti, ha voluto garantire la possibilità di erogare dei bonus proprio per consentire la crescita dell’economia, che da sempre vede nell’istituzione famiglia una figura di rilevane interesse per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.

Invero, la figura in questione sembra essere ad oggi di incerte conferme. Il bonus è in scadenza e la volontà di rinnovare l’incentivo, da parte del legislatore, è ancora incerta.

Il bonus asilo nido è una misura a sostegno delle famiglie per il pagamento:

  • delle rette relative alla frequenza di asili nido pubblici o privati;
  • per forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Come potrai immaginare, i recenti decreti d’emergenza sono soventi intervenuti proprio al fine di prevedere un sistema di sostegno ai lavoratori, durante la fase acuta del covid, che ha visto a lungo chiuse le scuole.

Il Governo Draghi ha però deciso di modificare questa misura di assistenza e dal 2022 cambieranno quindi le cose.

A partire da gennaio 2022, il sussidio avrà la forma di un assegno unico che ingloberà diversi bonus sociali destinati in particolare alle famiglie con figli.

Sembra allora, al capolinea sia la figura del bonus bebè, che del bonus mamma, che saranno riassorbiti, con il bonus in questione, in una nuova fattispecie.

Per l’anno prossimo tutti quelli che beneficiano dell’assegno unico familiare saranno quelle famiglie in cui ci sono figli con età compresa tra 0 e 21 anni. Tuttavia, il Governo non ha ancora chiarito quale sarà l’ammontare specifico del presente incentivo e come sarà erogato.

A tal proposito, sembra che potrebbe proprio essere introdotta l’onere di presentare il modello ISEE, poiché il Governo provvederà a determinare l’incentivo sulla base di soglie di reddito.

A proposito del bonus mamma

Come affermato nel precedente paragrafo, anche l’esecutivo sembra intenzionato a rimuovere anche il bonus mamma, che confluirà invece nell’assegno unico. Ad oggi, il sussidio può essere richiesto da una gestante:

  • compimento del settimo mese di gravidanza;
  • parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza;
  • adozione nazionale o internazionale del minore, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184;
  • affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, c. 6, l. 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34, l. 184/1983.

Senza che sia necessaria la presentazione del modello ISEE.

BONUS ISCRO E PARTITE IVA: ULTIMO BONUS INSP SENZA ISEE

Tra i bonus INPS senza Isee, possiamo, infine, individuare il bonus ISCRO. Quest’ultimo si sostanzia in una sorta di cassa integrazione per i lavoratori autonomi, dotati di partita IVA.

Questi, esclusi dal sistema della cassa integrazione ordinaria, sono stati particolarmente colpiti in fase di emergenza sanitaria. Proprio per tale ragione che il

Governo ha preventivato un sistema di incentivi, corrispondente all’erogazione di una somma compresa tra i 250 e gli 800 euro.

Può richiederlo chi:

  • svolge attività di lavoro autonomo;
  • è titolare di partita Iva da almeno 4 anni;
  • ha dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro;
  • nell’anno precedente alla presentazione della domanda ha avuto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo ottenuti nei tre anni precedenti;
  • è in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.

Non possono richiederla:

  • gli iscritti agli ordini professionali;
  • i pensionati;
  • gli assicurati presso altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i beneficiari del Reddito di cittadinanza.
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