Possibili controlli del fisco sui conti PayPal

Molti di noi, per effettuare i pagamenti on line, utilizzano il conto PayPal. Quest’ultimo, nonostante sia un conto estero, assicura una serie di vantaggi, che hanno attirato clienti in tutto il Mondo. Il motivo principale è che riduce il rischio di sottrazione dei dati. In particolare, sia quelli relativi ai conti correnti che quelli delle carte di credito o debito. Inoltre, assicura anche una certa privacy nella conduzione delle transazioni economiche. Infatti, PayPal offre copertura a quei soggetti che vogliono restare anonimi. A fronte di questi vantaggi, tuttavia, ci si chiede se chi ha un conto corrente siffatto, debba dichiararlo al Fisco.

In particolare, ci si domanda se esso vada menzionato nella dichiarazione dei redditi. Allora, il timore che potrebbe sorgere è se, di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate possa controllare i relativi incassi. Si consideri che moltissime persone lo utilizzano in modo frequente, effettuando con esso moltissime operazioni. Allora, occhio perché tutti coloro che hanno un conto PayPal possono subire questi controlli del Fisco. Partiamo, prima con il chiarire se è obbligatorio dichiarare la titolarità di detto conto, in quanto estero. Poi, cerchiamo di rispondere alla domanda sui tipi di controllo cui può essere assoggettato.

OCCHIO PERCHÉ TUTTI COLORO CHE HANNO UN CONTO PAYPAL POSSONO SUBIRE QUESTI CONTROLLI DEL FISCO

Sulla prima questione, chiariamo che non sussiste alcun obbligo di dichiarare la titolarità di un conto corrente. Ciò, almeno quando si tratta di conti correnti nazionali. Questo perché di essi il Fisco ha il pieno controllo, grazie ai dati che emergono da un apposito registro telematico. Tale è l’Anagrafe dei Conti Correnti, contenente le informazioni fornite in tempo reale dagli stessi istituti di credito. Al contrario, però, i conti correnti esteri vanno dichiarati, qualora la giacenza media trimestrale superi i 5.000 euro.

Nel caso specifico del conto PayPal, tuttavia è stato osservato che non si tratta di un comune conto corrente. Esso sarebbe, più che altro, una piattaforma on line di trasferimento di denaro, attraverso circuiti abilitati. Infatti, è collegato al proprio conto corrente ordinario o alla carta di credito e non implica alcun trasferimento di fondi all’estero. Di conseguenza, non sarebbe giustificato alcun monitoraggio fiscale su siffatto conto, perché non può essere qualificato come un conto estero.

QUALI DUNQUE I CONTROLLI POSSIBILI

Nonostante, dunque, l’assenza dell’obbligo di dichiarazione, il conto PayPal non si sottrae ai possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Detti controlli, tuttavia, non possono avvenire tramite il supporto del Registro dei Rapporti Finanziari, trattandosi di conto non nazionale. Però, a differenza che nel passato, il Fisco può più facilmente conoscere dell’esistenza di un conto PayPal e della relativa giacenza. Ciò, grazie al sistema di interscambio di dati tra le Agenzie fiscali dei diversi Stati. Sicché, un problema potrebbe sorgere qualora dovessero emergere movimentazioni o depositi non coerenti con la dichiarazione dei redditi del titolare. Si pensi ad esempio a chi si fa accreditare i redditi in nero o ricavi non dichiarati del trading online. In questo caso, sì che il conto PayPal, come qualsiasi altro conto, potrà far scattare accertamenti fiscali.

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