Niente cassa integrazione per le aziende che licenziano

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro fa un riepilogo della normativa sui divieti di licenziamento, indicando scadenze e condizioni e fornendo il modulo per la conciliazione.

DALL'INL IL RIEPILOGO DEI DIVIETI DI LICENZIAMENTO

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro con il provvedimento n. 5186 del 16 luglio 2021 (sotto allegato) fornisce informazioni importanti in merito alla durata del divieto e alla riattivazione delle procedure di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di cui all'art. 7 della legge n. 604/1966 e sulla disciplina contenuta nell'art .4 del recente Dl n. 99/2021, disposizione che contiene misure in materia di tutela del lavoro.

Durante l'emergenza epidemiologica infatti il legislatore ha posto un freno ai licenziamenti collettivi e individuali, sospendendo anche le procedure già avviate.

LA NORMATIVA EMERGENZIALE SUI DIVIETI DI LICENZIAMENTO

La disciplina attuale sui divieti di licenziamento è contenuta nel Dl n. 41/2021, nel Dl n. 73/2021 e nel Dl n. 99/2021. Analizziamo le singole disposizioni per comprendere il contenuto del provvedimento INL.

  • L'art. 8, comma 9 del dl n. 41/2021 sancisce il divieto di procedere ai licenziamenti collettivi, ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e dispone la sospensione delle procedure di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo di cui all'art. 7 della legge n. 604/1966 fino al 30 giugno 2021 per le aziende del settore industriale che hanno fatto domanda per il trattamento ordinario d'integrazione salariale.
  • Il successivo comma 10 prevede il divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo fino al 31 ottobre 2021 per quelle aziende che hanno diritto all'assegno ordinario, alla cassa integrazione in deroga e agli aiuti previsti dalla CISOA, ossia la cassa integrazione per i lavoratori agricoli. A dette imprese sono altresì vietate le procedure di procedure in corso previste dall'art 7 della legge n. 604/1966.
  • Il termine del 31 ottobre 2021 relativo al divieto di licenziamento per chi beneficia della cassa integrazione vale anche per le imprese turistiche, per gli stabilimenti balneari e per le attività commerciali. Divieto che viene esteso al 31 dicembre 2021 se richiedono anche l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali.
  • Il termine del 31 ottobre 2021 relativo al divieto di licenziamento si riferisce anche alle aziende del tessile con codice Ateco2007, perché viene loro concessa la possibilità di fruire di un periodo ulteriore di cassa integrazione di 17 settimane dal 1° luglio 2021 fino al 31 dicembre 2021, senza che rilevi la fruizione effettiva degli strumenti d'integrazione salariale.
  • Divieto di licenziamento esteso al massimo fino al 31 dicembre 2021 per le aziende che rientrano nell'applicazione della CIGO se hanno presentato domanda di fruizione degli strumenti d'integrazione salariale di cui agli articoli 40 comma 3 e 41 bis comma 1 per tutta la durata di questo trattamento.

Per aiutare il lettore l'INL ha riepilogato il contenuto delle disposizioni suddette in uno schema visualizzabile nel provvedimento.

CHI PUÒ LICENZIARE

Dal primo luglio 2021 il divieto di licenziamento è venuto meno per le aziende che del manifatturiero che possono fruire della CIGO individuale.

MODELLO D'ISTANZA TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE

Il provvedimento contiene poi un modulo in cui indicare le informazioni utili a istruire le procedure di conciliazione previste dall'art. 7 della legge n. 604/1966 e a presentare le domande d'integrazione salariale nel periodo emergenziale. Modello che può essere utilizzato anche dalle aziende interessate alla presentazione reiterata dell'istanza relativa alle procedure di conciliazione, sospese dall'art. 46 del Cura Italia (successivamente modificato).

Avviata la procedura di conciliazione spetterà agli Ufficiali territorialmente competenti verificare la possibilità per l'azienda datrice richiedente di procedere al licenziamento in ragione della vigenza del divieto di licenziamento e procedere alla sua archiviazione in caso d'incongruenza.

Il provvedimento raccomanda infine ai datori lavoro di utilizzare gli ammortizzatori sociali come alternativa alle procedure di licenziamento.

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