Malattie cardiache: L’INPS paga 300 euro circa per 3 anni presentando domanda

Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono numerose e differiscono per caratteristiche e gravità. Secondo i dati dello European Cardiovascular Disease Statistic in Europa sono circa 80 milioni le persone che soffrono di malattie cardiache. La scienza mostra sempre grandi passi in avanti sul lavoro di prevenzione e cura di molte condizioni patologiche. Tuttavia, è innegabile la condizione invalidante nella quale molto spesso simili circostanze confinano. Ecco perché la Legge assicura una indennità economica mensile a sostegno della persona gravemente malata. Con questi problemi al cuore l’INPS paga 300 euro circa per 3 anni presentando domanda e vediamo di seguito di cosa si tratta.

QUALI REQUISITI SONO NECESSARI PER PRESENTARE DOMANDA DI ASSEGNO

Quando si parla di malattie invalidanti, si fa riferimento al riconoscimento dall’INPS di una condizione tale da poter ottenere un assegno mensile. Questo descrive uno dei requisiti fondamentali per avere diritto alla pensione di invalidità civile parziale o assegno di assistenza mensile. Esso è regolamentato dall’articolo 9 del D. Lgs. n. 509/1988 e stabilisce precisi criteri come abbiamo illustrato nell’articolo: “Che punteggio bisogna avere per ottenere la pensione di invalidità ogni mese dall’INPS”. In tal senso, è utile precisare che il diritto all’assegno mensile scatta anche in presenza di determinati requisiti economici. Il beneficiario, infatti, non deve superare un reddito pari a 4.931,29 euro annui per il 2021. Inoltre, l’assegno mensile quest’anno corrisponde a 287,09 euro al mese e potrebbe subire rivalutazioni nel 2022.

Non tutti i redditi sono rilevanti al fine del calcolo e quelli che si escludono li abbiamo specificati nell’approfondimento “Quali sono i redditi che non fanno perdere il diritto alla pensione di invalidità INPS”.

CON QUESTI PROBLEMI AL CUORE L’INPS PAGA 300 EURO CIRCA PER 3 ANNI PRESENTANDO DOMANDA

Relativamente al riconoscimento dell’assegno di assistenza mensile, il richiedente deve attestare una condizione invalidante non inferiore al 74%. Nel caso delle malattie cardiache, l’INPS riconosce percentuali compatibili con l’indennità in diversi casi. Il

primo riguarda sicuramente le aritmie gravi o gravissime alle quali si riconosce una invalidità che può raggiungere anche il 100%. Stessa regola vale per la coronaropatia gravissima o sindrome ipocinetica da scompenso cardiaco cronico. Nel caso delle miocardiopatie o delle valvulopatie con gravissima insufficienza cardiaca la percentuale di invalidità oscilla tra il 71% e il 100%.

Anche i difetti interventricolari o interatriali possono provocare serie condizioni cliniche che la Commissione INPS riconosce come invalidanti. In fine, si considerano anche quelle situazioni di trapianto di cuore o polmone complicate che possono creare una condizione invalidante nel soggetto. Se la malattia cardiaca procura una invalidità superiore al 74% ed il soggetto possiede redditi ridotti, allora può presentare domanda di assegno all’INPS. Sarà successivamente compito della Commissione Medica valutare l’effettiva presenza dei requisiti. Una volta riconosciuto il diritto, l’assegno ha validità triennale con eventuale e successivo rinnovo. Restano salve le facoltà di periodica revisione INPS.

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