Legittimo il patto di non concorrenza limitato nel tempo e nello spazio

Legittimo il patto di non concorrenza imposto, per tre mesi e in alcune regioni, ad un dirigente d'azienda, nonostante manchi la determinazione della compensazione per il patto e sia previsto il pagamento nel corso del rapporto.

È quanto statuito dalla Corte di Cassazione, nell'Ordinanza n. 23418 del 25 agosto 2021, con la quale gli ermellini hanno chiarito che l'accertamento della validità del patto di non concorrenza può riguardare qualsiasi prestazione lavorativa che possa competere con le attività economiche svolte dal datore di lavoro e che il relativo corrispettivo può essere erogato anche nel corso del rapporto di lavoro. Inoltre, la Corte ha ritenuto ragionevole il sacrificio imposto poiché la durata del vincolo era molto contenuta e riguardava un'estensione territoriale limitata solo ad alcune regioni.

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