In autunno possono essere migliaia i lavoratori a rischio licenziamento

La disoccupazione è una grave piaga per l’economia italiana. Grosse fasce di popolazione non hanno un lavoro stabile e devono ricorrere ai sussidi pubblici. Questa situazione determina una domanda interna insufficiente a dare slancio al tessuto imprenditoriale. Le motivazioni di questo problema affondano le radici nel passato e nessun Governo è mai riuscito a risolverlo. La crisi economica ha ulteriormente aggravato le cose e l’esecutivo ha cercato di tamponare la situazione. Grazie ad un rafforzamento della NAPSI, le imprese hanno potuto usare in maniera massiccia gli ammortizzatori sociali. Evitando così di dover ricorrere ai licenziamenti. Inoltre, le imprese che hanno beneficiato delle garanzie pubbliche per ottenere finanziamenti hanno precisi vincoli di mantenimento dell’occupazione. I benefici di queste iniziative rischiano però di vacillare nelle prossime settimane. Nessuno lo dice ma in autunno lacrime e sangue per migliaia di lavoratori inconsapevoli a rischio licenziamento saranno forse inevitabili.

IL CASO STELLANTIS

All’inizio di quest’anno due dei principali gruppi automobilistici europei hanno deciso una fusione. Fiat Chrysler e i francesi di PSA sono diventati un’unica grande realtà industriale sotto il nome di Stellantis. L’accordo prevede una serie di sinergie che consentiranno notevoli risparmi operativi. Oltre ad indubbi vantaggi dovuti alle economie di scala potrebbero però esserci anche esuberi di personale. Fino ad oggi queste sono state solo ipotesi, ma nelle ultime settimane qualcosa potrebbe essere cambiato. Il nuovo gruppo ha appena ottenuto un maxi finanziamento da un pool di banche per un totale di 12 miliardi di euro. Una cifra davvero rilevante che supporterà il gruppo nel suo sviluppo internazionale. Ma dietro questa notizia apparentemente positiva potrebbero esserci risvolti meno felici. Soprattutto per migliaia di dipendenti italiani del gruppo. Il nuovo finanziamento prevede infatti l’estinzione di alcuni debiti precedenti. Tra cui il finanziamento di 6 miliardi concesso dietro garanzia dello Stato italiano.

NESSUNO NE PARLA MA IN AUTUNNO POTREBBERO ESSERE MIGLIAIA DI LAVORATORI INCONSAPEVOLI A RISCHIO LICENZIAMENTO

Circa un anno fa, Intesa Sanpaolo aveva concesso all’allora FCA un prestito con garanzia pubblica. Già all’epoca l’operazione aveva suscitato grosse polemiche poiché le garanzie erano nate per supportare le piccole imprese in difficoltà. Oggi Stellantis sembra voler rimborsare quel debito per ottenere nuova liquidità internazionale. La garanzia dello Stato obbligava però il gruppo industriale a garantire i livelli occupazionali. Oggi, con l’estinzione di quel debito, Stellantis non avrà più limiti nelle sue politiche industriali. Migliaia di dipendenti italiani della società potrebbero quindi rischiare il proprio posto di lavoro. Con ricadute pesantissime per le loro famiglie, l’indotto e lo Stato che dovrebbe finanziare un nuovo massiccio ricorso alla NASPI.

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