In arrivo sanzioni amministrative per i commercianti che rifiutano i pagamenti col POS

Da tempo si parla di un obbligo dei commercianti di accettare la moneta elettronica per tutti i tipi di pagamento. Tuttavia, ogni volta, ci sono battute d’arresto a causa della poca volontà degli esercenti di adeguarsi. Essi lamentano di pagare troppe commissioni sull’uso del Pos. Tuttavia, stavolta il Governo Draghi vuole andare fino in fondo nella riforma fiscale. Quindi, sono in arrivo sanzioni amministrative contro l’evasione, per chi non consente i pagamenti con moneta elettronica. L’obiettivo è quello di consentire ai consumatori di pagare con bancomat o carta di credito anche per un caffè. Sicché, le sanzioni arriveranno nell’ambito dell’emanazione di nuove misure contro l’evasione fiscale, rese possibili dal Recovery Plan. In questo modo, sapremo come tutelarci contro i commercianti che si rifiutano di farci pagare col Pos.

LE SANZIONI CONTRO CHI RIFIUTA IL PAGAMENTO

Le sanzioni non sono state ancora definite ma arriveranno. Tuttavia, il Governo è arrivato a buon punto, in quanto ha aumentato il credito d’imposta dal 30 al 100%. Ciò significa che le commissioni addebitate per transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate, verranno interamente restituite. Di conseguenza, i commercianti non potranno più accampare scuse. Diversamente, si tratterà di una chiara volontà di evadere le tasse.

IL GOVERNO STA STUDIANDO REGOLE PRECISE

Al momento, dunque, la minaccia di sanzioni può rappresentare un valido deterrente contro chi rifiuti i pagamenti elettronici. Tuttavia, per rendere la minaccia concreta, si dovranno stabilire regole precise. Al riguardo, lo scopo del Governo è duplice. Si tratta non solo tutelare i consumatori ma anche di combattere l’evasione fiscale. Ma, a tal uopo, saranno necessari ulteriori controlli su coloro che ancora non battono lo scontrino. Insomma, l’obiettivo ultimo del Governo, attraverso l’attuazione del Recovery Plan, è quello di arrivare al 2024 con una evasione ridotta. Nella specie, si ci propone di giungere ad una propensione all’evasione fiscale inferiore del 15% rispetto al 2019. Questo significa, voler condurre i contribuenti a dichiarare tutto quello che incassano. Ma, naturalmente, occorrono argomenti convincenti. Pertanto, il Governo sta lavorando all’introduzione di ulteriori incentivi che agevolino il raggiungimento dell’obiettivo.

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