FeNAILP Lidi: L’OMS lancia l’allarme - “L’annegamento è il terzo pericolo di morte per i più giovani”

In questi caldi weekend estivi la voglia di mare è quasi totale e trasversale. Da Nord a Sud, dai più giovani ai più anziani, tutti sognano di stare distesi su una spiaggia dorata sotto il sole e tuffarsi al mare di continuo. Il senso di refrigerio e di libertà di una nuotata sono qualcosa di insostituibile e incomprimibile, specie quando il sole picchia.

Tuttavia, attenzione a questo serio pericolo di morte al mare per chi ha meno di 15 anni.

L’ANNEGAMENTO È IL TERZO PERICOLO DI MORTE PER I PIÙ GIOVANI.

Infatti, tra le cause di morte più diffuse tra i giovanissimi vi è l’annegamento. Dopo meningite e HIV, è questa la terza causa di morte per evento traumatico non intenzionale nel Mondo. Ed è responsabile del 7% di tutti i decessi legati a eventi traumatici.

A lanciare l’allarme è stata la stessa OMS quando pochi anni fa pubblicò il suo primo “Rapporto mondiale sugli annegamenti”. Secondo le stime dello studio emerge che ogni anno si hanno circa 372mila decessi per annegamento, un numero davvero impressionante.

Il 91% di questi decessi si verifica nei Paesi a basso e medio reddito e più della metà nelle regioni del Pacifico occidentale e del Sud-Est asiatico.

QUALI SONO I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO?

Uno di essi richiama i fattori di genere giacché le persone di sesso maschile hanno un tasso di mortalità doppio rispetto al sesso femminile. Essi infatti hanno maggiore esposizione all’acqua, unita a una più alta assunzione di comportamenti a rischio.

Incide anche la maggiore o minore frequenza con cui si è a contatto con l’acqua e le inondazioni. Quest’ultime sono causa del 75% dei decessi per annegamenti.

Infine il rapporto cita altri fattori come la mancata sorveglianza da parte degli adulti, la presenza di altre patologie o l’assunzione di alcol.

Dunque, attenzione a questo serio pericolo di morte al mare per chi ha meno di 15 anni.

Tuttavia, il primo fattore di rischio in assoluto legato all’annegamento in acqua è quello dell’età. Nel Mondo, i tassi più alti coinvolgono i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni, poi seguono i bambini di 5-9 anni.

In particolare, l’annegamento è la prima causa di morte per i bambini della regione del Pacifico occidentale che hanno dai 5 e i 14 anni.

Questo perché, continua lo studio, probabilmente vi è un allentamento della sorveglianza da parte degli adulti. Unita a una sottovalutazione del rischio corso da parte dei più piccoli, anche per via della loro giovane età.

Il consiglio primo quindi è quello di imparare a nuotare bene e senza approssimazioni di sorta. Inoltre, affermano gli esperti, meglio fare dei corsi di nuoto il prima possibile (con l’età) e meglio se al mare. Giocare con l’acqua è anche un modo di sviluppo psicomotorio del più piccolo.

Infine, mai lasciarli soli fino ai 12-14 anni, assicurarsi della presenza del servizio di salvataggio  e seguire sempre le raccomandazioni di balneabilità.

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