Dipendente distaccata all'estero, in smart working in Italia: Niente retribuzione convenzionale

Il requisito del soggiorno nel Paese estero per un periodo eccedente i 183 giorni nell'arco di 12 mesi, necessario ai fini dell'applicabilità della retribuzione convenzionale di cui all'art. 51, comma 8-bis del TUIR, non si ritiene rispettato se in tale arco temporale la dipendente distaccata all'estero svolge la prestazione lavorativa in Italia in modalità di lavoro agile, soggiornando, pertanto, all'estero per un periodo non superiore a 183 giorni. 

È quanto ha chiarito l'Agenzia delle Entrate nella Risposta ad Interpello n. 590 del 15 settembre 2021, evidenziando che lo svolgimento in Italia dell'attività lavorativa in smart working comporta la presenza fisica della dipendente nel nostro Paese.

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