Decreto Covid, le regioni sollecitano al confronto il Governo

Modus operandi incostituzionale in quanto l’Esecutivo ha deliberato diversamente da quanto già concordato in precedenza con le amministrazioni locali.

Questa la motivazione che ha indotto il neopresidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a sollecitare un nuovo summit con il premier Mario Draghi sul Decreto Covid.

Nella circostanza, saranno richieste modifiche per quanto concerne l’entità delle lezioni in presenza che si auspica passino dal 70% al 60% prestabilito, il coprifuoco, da allungare sino alle 23.00 e, da ultimo, la ristorazione, in merito alla quale si ribadirà l’esigenza degli esercenti di poter accogliere la clientela anche negli spazi interni. La ripartenza si annuncia intanto complicata anche per il mondo dello spettacolo regionale e dei teatri in particolare che hanno rinviato a metà maggio i primi spettacoli. Alle strutture occorreranno almeno alcune settimane per l’adeguamento ai protocolli anti-pandemia e programmare le rispettive attività.

Intanto, la ministra all’Interno, Luciana Lamorgese, ha già preannunciato che, da lunedì, giorno appunto di entrata in vigore del nuovo Decreto, verranno intensificati i controlli soprattutto in riferimento a mobilità tra regioni e rispetto delle normative da parte dei locali pubblici per scongiurare che, le minori restrizioni, portino ad assembramenti e a un mancato rispetto delle disposizioni di sicurezza sanitaria.

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