Dal 1° settembre il fisco riprenderà le azioni contro i contribuenti morosi

Le proroghe sulle scadenze fiscali, durate per tutto il periodo emergenziale, sono terminate. A breve, infatti, riprenderà l’attività di riscossione, con tutte le connesse procedure di recupero su stipendi e conti correnti. Quindi, attenzione a tutti i contribuenti perché dal 1° settembre riprenderanno queste azioni del Fisco. Dalla data indicata, dunque, cosa bisogna aspettarsi? Partiranno cartelle, fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti. A ciò si aggiungeranno le verifiche delle Pubbliche Amministrazioni per pagamenti eccedenti i 5.000 euro, sospese fino al 31 agosto. I nodi verranno al pettine, considerato che i rinvii non hanno cancellato i debiti dei contribuenti. Si pensi, infatti, che l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha in caldo circa 60 milioni di cartelle esattoriali non ancora notificate. Ma, vediamo, più nel dettaglio, cosa accadrà.

ATTENZIONE A TUTTI I CONTRIBUENTI PERCHÈ DAL 1° SETTEMBRE RIPRENDERANNO QUESTE AZIONI DEL FISCO

Per capire cosa ci aspetta a partire dal 1° settembre, vediamo come si muoverà il Fisco. Anzitutto, chi aveva un debito scaduto all’ 8 marzo 2020, potrà ricevere l’atto di pignoramento. Ciò, naturalmente, per chi non abbia fatto alcuna contestazione. Chi, invece, alla stessa data, aveva in corso una dilazione, dovrà versare le rate sospese entro fine settembre. Inoltre, sempre dal 1° settembre, salvo proroghe, ricominceranno i pignoramenti degli stipendi, dei conti correnti e dei canoni di affitto. In tal caso, prima della esecuzione vera e propria, il contribuente riceverà un’intimazione di pagamento. Ciò, nel caso in cui sia decorso più di un anno dalla notifica della cartella esattoriale. Inoltre, anche per i fermi amministrativi e le ipoteche, il contribuente riceverà la notifica di preavviso. Con la medesima, si invita il debitore a saldare il debito entro 30 giorni.

VERIFICHE DELLE P.A. DAL 1° SETTEMBRE

Come indicato, dal 1° settembre, ripartiranno anche le verifiche della Pubblica Amministrazione sui debiti superiori ai 5.000 euro. Il controllo consiste nell’accertare se il creditore ha qualche morosità per quella cifra. In quel caso, l’ente pubblico sospenderà il pagamento per la somma dovuta corrispondente. Infine, non mancheranno le attività di recupero da parte dei Comuni e dei concessionari privati incaricati della riscossione, per gli importi ancora non riscossi.

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