Condono Fiscale: Via libera alla cancellazione delle cartelle

Arriva direttamente dal MEF il nuovo decreto attuativo che stanzia la cancellazione tramite condono fiscale delle cartelle esattoriali fino a 5mila €. Il decreto, entrato in vigore e completamente operativo dal 2 agosto, vedrà la cancellazione dei debiti entro il 31 ottobre 2021. 

Si tratta dello stralcio delle cartelle esattoriali già disposte in precedenza dal Decreto sostegni verso una certa categoria di contribuenti.

Ad entrare in azione per eseguire la procedura è l’Agenzia delle Entrate e della Riscossione, la quale provvederà in modo automatico all’eliminazione dei debiti.

Ciò vuol dire che il cittadino non deve fare nulla né effettuare richieste per il condono.

Fra le cartelle esattoriali che verranno cancellate in modo definitivo troviamo quelle per cui era stata presa la decisione di:

  • rateizzare;
  • saldare;
  • stralciare.

Fra i requisiti necessari al condono, le cartelle interessate dovranno essere state iscritte a ruolo in data 23 marzo 2021. Il periodo di rifermento è nell’arco del decennio 2000-2010.

ISCRIZIONE A RUOLO, COSA SIGNIFICA

Vogliamo farvi una piccola premessa su ciò che significa “iscrizione a ruolo” prima di andare nello specifico del funzionamento del condono.

Si tratta di una nota burocratica che si attiva nel momento in cui il creditore iscrive e affida l’atto di riscossione ad un ente specializzato.

CONDONO FISCALE: COME FUNZIONANO I DEBITI

Dal momento in cui il 2 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Attuativo sul condono delle cartelle esattoriali, vediamo insieme i passaggi necessari e come funziona l’eliminazione dei debiti.

Una particolare nota da porre è sulla possibilità usufruire del servizio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per quanto riguarda i debiti che rientrano nel piano di pace fiscale.

I REQUISITI

Come anticipato precedentemente, le cartelle affinché rientrino nel condono fiscale devono:

  • essere iscritte a ruolo in data 23 marzo 2021;
  • portare una data compresa fra 1°gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010;
  • possedere un massimo di 5,000€ per singola cartella.;
  • aver il reddito inferiore a 30,000€ nell’anno 2019.

Per l’ultimo punto c’è da fare un paio di precisazioni: l’importo totale deve essere compreso di sanzioni ed interessi applicati. Inoltre, è possibile ottenere l’annullamento anche se si hanno più cartelle esattoriali, purché queste rientrino nei requisiti sopra citati che in ogni caso rientrano nei requisiti.

COSA RIENTRA

Sono circa 16 milioni di cartelle che verranno spazzate via con un colpo di spugna dalla banca dati.

Nella sanatoria sono comprese una vastità di tributi e tasse, dalle imposte con piccole mancanze a quelle più sostanziose come i tributi locali.

A detta di ciò, a seguire l’elenco completo:

  • Irpef;
  • bollo auto;
  • IMU;
  • TARI.

Bisogna prestare una particolare attenzione alle categorie escluse dalla legge del condono fiscale, perché paradossalmente potreste pensare che siano inclusi quando in realtà non è così.

Condono fiscale: i debiti non inclusi

Più per fare chiarezza che altro, abbiamo preferito stilare una serie di cartelle esattoriali che totalmente non rientrano nello schema.

Bisogna porre una particolare attenzione alla tipologia del debito, perché ci sono sanzioni come le multe che hanno una natura ambivalente:

Inoltre, vengono esclusi i debiti riguardanti:

  • il recupero degli aiuti di stato percepiti indebitamente;
  • Condanne della Corte dei Conti;
  • l’IVA sulle importazioni.

CONDONO FISCALE: QUALI SONO LE DATE

Lo stralcio delle cartelle avverrà entro il 31 ottobre mentre per il 30 settembre l’Agenzia delle Entrate dovrà stilare un elenco dei cittadini esclusi dal condono fiscale, ovvero coloro che non rientrano nel limite di reddito dei 30,000€.

Questo perché l’operazione di pulizia debiti avviene in collaborazione fra i due enti dell’Agenzia Entrante, che comunicano fra loro in modo da avere il quadro completo della situazione per definire chi è dentro e chi è fuori dalla sanatoria.

Entro il 30 novembre, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà notificare gli enti interessati, ovvero coloro che avevano richiesto l’azione coattiva, dell’annullamento delle cartelle.

CONDONO FISCALE: COSA NON BISOGNA PAGARE

Come visto nel capitolo precedente, è possibile controllare la propria situazione tramite il servizio offerto dall’Agenzia di Riscossione, questa volta accedendo in un’altra sezione.

Attraverso questo sistema è possibile verificare le cartelle esattoriali a partire dall’anno 2000, pagare più di un documento in un unico movimento, controllare la rateizzazione e le varie procedure in corso.

Per accedere a questa misura avrete bisogno del famoso SPID o CIE, accedendo alla vostra area personale. Avrete anche a disposizione, se necessitate, l’aiuto dell’Agenzia delle Entrate tramite gli sportelli sul vostro territorio.

È un’azione importante e saggia per chiunque abbia aderito alla rottamazione e saldo e stralcio perché da un lato c’è la ripartenza delle rate, dove il beneficio decade nel momento in cui se ne salta una, dall’altro qualora i vostri debiti rientrassero nella normativa non verrete rimborsati dei pagamenti effettuati in precedenza.

Si tratta comunque di un metodo per non pagare più del dovuto, quindi anche per chi non si fosse ancora attivato può usufruire del servizio per controllare se ha qualcosa che rientra.

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