Come avvalersi del diritto di recesso per gli acquisti online

Se prima la vendita online era solo il campo preferito dai più tecnologici, adesso è diventata quasi un’abitudine anche per i più scettici. Diventata ormai una pratica commerciale molto diffusa, la vendita online è stata oggetto di evoluzione e perfezionamento. Grazie alle nuove tecnologie e, purtroppo, a causa della pandemia, le vendite a distanza hanno raggiunto numeri inimmaginabili. Ciò comporta, di conseguenza, una serie di specifici obblighi informativi a carico del venditore e a vantaggio del consumatore. Ma quali sono i diritti che il consumatore? In questa breve guida, vediamo come avvalersi del diritto di recesso per gli acquisti online.

Per il Codice Civile, ogni volta che si acquista un bene o un servizio, viene stipulato un contratto. Pertanto, una delle due parti contraenti può recedere e ritirarsi dall’accordo. Il diritto di recesso può, infatti, essere definito come il diritto al “ripensamento” dell’acquirente a sciogliere il contratto di acquisto online. Ciò avviene senza indicare un motivo specifico e senza alcuna penalità, purché entro il termine di 14 giorni lavorativi.  Oltre al Codice Civile, ci sono anche le norme del Codice del Consumo che hanno l’obiettivo di tutelare in particolare l’acquirente.

Coloro i quali stipulano un contratto via internet, acquistando tramite e-commerce, piattaforme web o tramite contatto telefonico, sono considerati “parte debole” del rapporto e, per questo, maggiormente tutelati. La motivazione sta nel fatto che l’acquirente, accettando le condizioni e i termini del venditore, conclude un contratto di vendita senza vedere materialmente il bene e, quindi, senza avere un contatto diretto con la merce.

COME AVVALERSI DEL DIRITTO DI RECESSO PER GLI ACQUISTI ONLINE.

  • L’acquirente potrà compilare ed inviare un modulo online nel caso di acquisti tramite “e-commerce”, oppure
  • potrà esprimere, con qualsiasi altra comunicazione chiara e diretta, la decisione di recedere dal contratto, per esempio tramite raccomandata A/R, PEC, fax, email, sms.

In entrambi i casi, è importante che la comunicazione venga inviata prima della scadenza del periodo di recesso. Termini e condizioni potrebbero cambiare da contratto a contratto, quindi invitiamo ogni consumatore a leggerle attentamente prima di procedere all’acquisto. Ormai è piuttosto diffusa la pratica da parte dei venditori di mettere a disposizione del consumatore un proprio modulo di recesso da inviare telematicamente, o una qualsiasi forma di dichiarazione da compilare sul sito web del professionista. Spetta poi al venditore comunicare la corretta ricezione della dichiarazione.

Il Codice del Consumatore stabilisce il principio secondo cui il venditore è tenuto a rimborsare tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore. In alcuni casi, questo potrebbe ricomprendere anche le spese di consegna e trasporto. Ciò dovrebbe avvenire senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui il venditore è stato informato della decisione di recedere.  A garanzia del venditore, la legge prevede la facoltà di tenere il rimborso fino a quando il prodotto non sia stato restituito. Il venditore, a propria discrezione, potrebbe attendere fino a che il consumatore non dimostri di anche solo di aver spedito il bene. Infine, è bene sapere che il diritto di recesso è espressamente escluso dalla legge in particolari casi.

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